da "Il Veterano
Sportivo" Giugno 1989
A Reggio
Calabria Convegno su Medicina Sportive e Doping
ha ottenuto un vivo
successo con la partecipazione
di numerose personalità della Regione.
Organizzato dalla Unione Nazionale Veterani dello Sport,
sezione di Reggio Calabria, il giorno 7 giugno 1989, si è svolto, nei locali del
Liceo Artistico Mattia Preti, un interessante convegno su "Medicina
Sportiva e Doping".
Ha aperto i lavori il delegato regionale dell'UNVS, prof.
Domenico Zaccone, che, a nome dell'Unione, ha ringraziato vivamente tutti i
partecipanti sottolineando anche l'impegno e la sensibilità della locale
sezione che tenta di portare avanti un programma di iniziative tendenti a focalizzare
la conoscenza e l'importanza dei vari fenomeni che ruotano attorno al mondo
dello sport.
Il delegato regionale del Coni, avv. Oreste Granillo, ha
sottolineato come l'iniziativa della Sezione Unvs meriti un lodevole riconoscimento
ed un plauso encomiabile per la validità delle argomentazioni proposte a per
le prospettive che emergono dall'approfondimento di tematiche così
fondamentali.
I relatori ufficiali del Convegno, doti. Carmelo Puntorieri
e doti. Franco lacopino, responsabili della Federazione Medici Sportivi della
Regione Calabria, hanno sapientemente illustrato il rapporto esistente tra
Medicina-Sport-Doping, evidenziando con intelligenti riferimenti la necessità
del fare sport come espressione di benessere fisico, morale ed intellettuale.
Lo sport, secondo il dott.Puntorieri, è momento di crescita individuale e collettiva che consente al giovane di temprarsi non soltanto fisicamente,
attraverso la robustezza del fisico e dei muscoli, ma anche di affinare il carattere
e plasmare una personalità in continua evoluzione. Solo così si può crescere
sani nel corpo e liberi nello spirito, pronti sempre ad esprimere la parte
migliore di noi stessi. Contaminare questo processo di crescita e di sviluppo
con l'uso di droghe varie significa perdere di vista l'obiettivo fondamentale
che lo sport si propone e persevera: l'etica professionale il senso della
lealtà, il rispetto e la stima tra giovani e popoli diversi, la salvaguardia
della salute stessa.
Ed i veterani sportivi, che sono luce e guida per i giovani
che si avvicinano al mondo dello sport, devono contribuire in maniera determinante ad illuminare la coscienza di questi giovani atleti e convincerli dei gravi
danni che determina la droga e il suo uso. È una minaccia seria e terribile
che distrugge la salute fisica e morale, che annebbia la coscienza ed indebolisce
la volontà, creando miraggi effimeri e lusinghe passeggere.
Al termine delle relazioni, salutate da un caloroso
applauso, è seguito un vivace dibattito al quale hanno partecipato con grande
ed evidente interesse tutti i presenti. E' seguita, infine, la consegna di
targhe di riconoscimento ai relatori ed alle autorità presenti.
Il presidente della sezione prof. Giuseppe Motta ed il
presidente onorario ing. Antonino Brigandì hanno ringraziato vivamente tutti i
partecipanti per la collaborazione offerta ed hanno quindi illustrato i
programmi futuri della sezione che si muoveranno sempre in difesa della
gioventù sportiva calabrese.
Domenico Zaccone.