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mercoledì 27 settembre 1989

SEZ. CALTANISSETTA SCOMPARSA DI EMILIO MILAN


da "Il Veterano Sportivo" Settembre 1989

COMMIATI: in ricordo dei soci scomparsi DELLA SEZIONE:
CALTANISSETTA
È scomparso, dopo lunga malattia, Emilie Milan, che per anni fu presidente esemplare della nostra sezione ed ultimamente era stato nominato presidente onorario. A lui si deve la creazione del Premio Letterario di Poesia, che per anni onorò la sezione e tutta l'Unione Nazionale dei Veterani dello Sport.

Ai familiari dei soci scomparsi le più sentite condoglianze e i più vivi sentimenti di dolorosa comprensione per il lutto che li ha colpiti.



Emilio Milan

Parlare in questo momento di Emilio Milan non è agevole né per me né lo sarebbe per qualsiasi altra persona, e non tanto per la commozione che è di comprensibile ostacolo quanto per la statura biografica di quest'Uomo talmente elevata da comportare ore ed ore prima di poter essere compiutamente passata in rassegna.
Molti ricordi del Suo passato non solo remo­to ma di pochi mesi fa sono riconducibili a te­stimonianze concrete della sua poliedrica attivi­tà: dal dovere civile verso lo Stato, verso la so­cietà e verso la propria famiglia, da marito e padre esemplare, a quello militare compiuto principalmente in Albania dove, durante il 2° conflitto mondiale, ebbe a meritare sul campo la medaglia d'argento al valore e dove felicemente conobbe la Sua gentile consorte; ed inol­tre; nel campo dello sport dove, da fervente in­segnante di educazione fisica, profuse tutte le sue migliori energie avviando e curando pazien­temente con amore e successo, da novello Don Bosco in questo settore, giovani e giovanissime promesse locali; che dire poi nel campo delle lettere, della poesia, dove il suo estro e la sua produzione, anche dialettale, nella quale traspa­re uno sviscerato amore per la Sua terra, s'im­pose all'attenzione e all'apprezzamento dei mi­gliori critici italiani, valendogli ambiti ed alti riconoscimenti.
Per quanto mi riguarda da vicino, ero legato al grande Estinto da amicizia da oltre mezzo secolo, consacrata ufficialmente sin dal 9 aprile 1939, allorquando ci incontrammo alla stazione ferroviaria di Caltanissetta dove Lo trovai, in divisa di aspirante ufficiale di fanteria, in attesa di partire per l'Albania per iniziarvi il servizio di 1° nomina presso il 225° Reggimento della Div. Arezzo. Ero anch'io in divisa di sottote­nente, di ritorno per l'ultima volta dal distacca­mento di Canicattì del 76° Reggimento Fante­ria Napoli di stanza ad Agrigento, per aver ulti­mato il servizio di 1° nomina; ma venuto a Cal­tanissetta in licenza di trasferimento. Avevo avuto infatti accolta la domanda di rafferma per un anno sotto le armi e trasferito, guarda-caso, in Albania nello stesso Reggimento al quale era stato assegnato Emilio. Ci demmo al­lora uno stretto abbraccio e un affettuoso arrivederci: quella data, per me indimenticabile, suggellò un'amicizia che in guerra prima e in pace dopo che finirono le ostilità, nelle quali lo videro impegnato nella lotta per la libertà, si rivelò fraternamente sincera e cordiale.
II destino in seguito ci volle ancora uniti per costituire a Caltanissetta il 30 aprile 1971, assie­me ad altri nostri comuni amici, auspice il no­stro Emilio che ne fu l'indiscusso ed entusiasta promotore, la sezione dell'Unione Nazionale Veterani dello Sport. Durante i lunghi anni del­la sua presidenza il suo fiore all'occhiello, che appagò la sua instancabile attività ed ebbe va­sta risonanza in Italia ed all'estero, fu il "Pre­mio letterario di Poesia" che Egli istituì ed or­ganizzò per diversi anni consecutivi ed al cui concorso partecipavano di volta in volta candi­tati italiani e stranieri.
Venute meno però le Sue forze fisiche, non disgiunte da delusioni locali ed associative, il premio letterario cessò di ripetersi, in quanto nessuno, dopo le dimissioni di Emilio dalla ca­rica di presidente, dimissioni che in un secondo tempo non avevano più il coraggio di respingere, date le malferme condizioni di salute, fu in grado, per motivi vari, di potersi dedicare all’'organizzazione di una manifestazione cultura­le che richiedeva mesi e mesi di faticosi impegni.
È avvenuto così che in questi ultimi anni la patata bollente della sopravvivenza della sezio­ne, che soltanto in pochi abbiamo voluto per non fare ammalare di più il nostro Emilio, è caduta su di me che, nonostante le occupazioni e i doverosi impegni di assistenza familiare che mi costringono a trascorrere la maggior parte della giornata in casa, cerco di portare avanti a fatica. Ma, mentre fino a qualche giorno fa ero deciso a gettare la spugna per non potercela fare più ad occuparmi della sezione, ora, dopo la scomparsa del nostro Presidente Onorario non mi tirerò indietro, costi quel che costi: è il solo modo possibile di onorare la memoria di Colui che, non a torto, considerava la sezione una Sua creatura e, allorquando capitava in qualche riunione di ventilare una sua imminen­te soppressione, non era raro il caso di vedere sul Suo volto sgorgare qualche lacrima.
In questo fermo proponimento di continuare ad occuparmi della sezione conto di avere allea­ti, oltre che i soliti fedelissimi soci, altri che dal­la sezione si sono allontanati. Potremo così sti­lare dei programmi di attività principalmente sportiva e parasportiva. È chiaro però che se malauguratamente la navicella del sodalizio do­vesse, nonostante ogni buona volontà, fare ac­qua da ogni parte, posso soltanto riprometter­mi di affondare per ultimo.
In chiusura oso sperare che, dopo quanto ho detto, il Comune di Caltanissetta inserisca nei suoi programmi di intitolare una via cittadina al suo illustre cittadino per essersene reso degno al pari di altri se non più di altri. Da parte mia proporrò agli amici che mi collaborano di inti­tolare ad Emilio Milan, per doverosa turnazio­ne, la sezione nissena dei Veterani dello Sport.
Vincenzo Bruno