da "Il Veterano
Sportivo" Settembre 1989
COMMIATI:
in ricordo dei soci scomparsi DELLA SEZIONE:
CALTANISSETTA
È scomparso, dopo lunga malattia, Emilie Milan, che per anni
fu presidente esemplare della nostra sezione ed ultimamente era stato nominato
presidente onorario. A lui si deve la creazione del Premio Letterario di
Poesia, che per anni onorò la sezione e tutta l'Unione Nazionale dei Veterani
dello Sport.
Ai familiari dei soci scomparsi le più
sentite condoglianze e i più vivi sentimenti di dolorosa comprensione per il
lutto che li ha colpiti.
Emilio Milan
Parlare in questo momento di Emilio Milan non è agevole né
per me né lo sarebbe per qualsiasi altra persona, e non tanto per la commozione che è di comprensibile ostacolo quanto per la statura biografica di quest'Uomo
talmente elevata da comportare ore ed ore prima di poter essere compiutamente
passata in rassegna.
Molti ricordi del Suo passato non solo remoto ma di pochi
mesi fa sono riconducibili a testimonianze concrete della sua poliedrica
attività: dal dovere civile verso lo Stato, verso la società e verso la
propria famiglia, da marito e padre esemplare, a quello militare compiuto
principalmente in Albania dove, durante il 2° conflitto mondiale, ebbe a
meritare sul campo la medaglia d'argento al valore e dove felicemente conobbe
la Sua gentile consorte; ed inoltre; nel campo dello sport dove, da fervente
insegnante di educazione fisica, profuse tutte le sue migliori energie
avviando e curando pazientemente con amore e successo, da novello Don Bosco in
questo settore, giovani e giovanissime promesse locali; che dire poi nel campo
delle lettere, della poesia, dove il suo estro e la sua produzione, anche
dialettale, nella quale traspare uno sviscerato amore per la Sua terra, s'impose
all'attenzione e all'apprezzamento dei migliori critici italiani, valendogli
ambiti ed alti riconoscimenti.
Per quanto mi riguarda da vicino, ero legato al grande
Estinto da amicizia da oltre mezzo secolo, consacrata ufficialmente sin dal 9
aprile 1939, allorquando ci incontrammo alla stazione ferroviaria di
Caltanissetta dove Lo trovai, in divisa di aspirante ufficiale di fanteria, in
attesa di partire per l'Albania per iniziarvi il servizio di 1° nomina presso
il 225° Reggimento della Div. Arezzo. Ero anch'io in divisa di sottotenente,
di ritorno per l'ultima volta dal distaccamento di Canicattì del 76°
Reggimento Fanteria Napoli di stanza ad Agrigento, per aver ultimato il
servizio di 1° nomina; ma venuto a Caltanissetta in licenza di trasferimento.
Avevo avuto infatti accolta la domanda di rafferma per un anno sotto le armi e
trasferito, guarda-caso, in Albania nello stesso Reggimento al quale era stato
assegnato Emilio. Ci demmo allora uno stretto abbraccio e un affettuoso arrivederci:
quella data, per me indimenticabile, suggellò un'amicizia che in guerra prima e
in pace dopo che finirono le ostilità, nelle quali lo videro impegnato nella
lotta per la libertà, si rivelò fraternamente sincera e cordiale.
II destino in seguito ci volle ancora uniti per costituire a
Caltanissetta il 30 aprile 1971, assieme ad altri nostri comuni amici, auspice
il nostro Emilio che ne fu l'indiscusso ed entusiasta promotore, la sezione
dell'Unione Nazionale Veterani dello Sport. Durante i lunghi anni della sua
presidenza il suo fiore all'occhiello, che appagò la sua instancabile attività
ed ebbe vasta risonanza in Italia ed all'estero, fu il "Premio
letterario di Poesia" che Egli istituì ed organizzò per diversi anni consecutivi
ed al cui concorso partecipavano di volta in volta canditati italiani e
stranieri.
Venute meno però le Sue forze fisiche, non disgiunte da
delusioni locali ed associative, il premio letterario cessò di ripetersi, in
quanto nessuno, dopo le dimissioni di Emilio dalla carica di presidente,
dimissioni che in un secondo tempo non avevano più il coraggio di respingere,
date le malferme condizioni di salute, fu in grado, per motivi vari, di potersi
dedicare all’'organizzazione di una manifestazione culturale che richiedeva
mesi e mesi di faticosi impegni.
È avvenuto così che in questi ultimi anni la patata bollente
della sopravvivenza della sezione, che soltanto in pochi abbiamo voluto per non
fare ammalare di più il nostro Emilio, è caduta su di me che, nonostante le
occupazioni e i doverosi impegni di assistenza familiare che mi costringono a
trascorrere la maggior parte della giornata in casa, cerco di portare avanti a
fatica. Ma, mentre fino a qualche giorno fa ero deciso a gettare la spugna per
non potercela fare più ad occuparmi della sezione, ora, dopo la scomparsa del
nostro Presidente Onorario non mi tirerò indietro, costi quel che costi: è il
solo modo possibile di onorare la memoria di Colui che, non a torto,
considerava la sezione una Sua creatura e, allorquando capitava in qualche
riunione di ventilare una sua imminente soppressione, non era raro il caso di
vedere sul Suo volto sgorgare qualche lacrima.
In questo fermo proponimento di continuare ad occuparmi
della sezione conto di avere alleati, oltre che i soliti fedelissimi soci,
altri che dalla sezione si sono allontanati. Potremo così stilare dei
programmi di attività principalmente sportiva e parasportiva. È chiaro però che
se malauguratamente la navicella del sodalizio dovesse, nonostante ogni buona
volontà, fare acqua da ogni parte, posso soltanto ripromettermi di affondare
per ultimo.
In chiusura oso sperare che, dopo quanto ho detto, il Comune
di Caltanissetta inserisca nei suoi programmi di intitolare una via cittadina al
suo illustre cittadino per essersene reso degno al pari di altri se non più di
altri. Da parte mia proporrò agli amici che mi collaborano di intitolare ad
Emilio Milan, per doverosa turnazione, la sezione nissena dei Veterani dello
Sport.
Vincenzo Bruno