da "Il Veterano
Sportivo" NOVEMBRE DICEMBRE 2007
Al
mio amico Enzo
Il mio caro amico Enzo Perrone |
Caro
Enzo,
l’ultima
volte che ci siamo sentiti, ti avevo informato che sarei ritornato in Toscana
per la cerimonia annuale della premiazione dell'Atleta dell'Anno di Lucca.
Purtroppo la punta della falce, improvvisamente, ha voluto tagliare il filo della vita e ci hai lasciato. Molti anni sono passati da quando, in una mia primordiale annotazione scrivevo: "Chi sei o chi sei stato, si può percepire
solo nel momento in cui viene gettata la prima palata di terra sulla bara".
È facile in questi momenti cadere nella retorica e nel banale, ma le parole giuste sono difficili da trovare in queste occasioni ora, risultano ancora più
ardue. Quando mi hanno comunicato che non eri più con noi, sono rimasto senza parole mi sono chiesto se ero connesso con la vita o mi stava accadendo
qualche cosa Mi sembrava impossibile non volevo crederci, i miei pensieri
sono rimasti fissi, non riuscivano a trovare una via d'uscita, l'emozione ed i
dolore mi hanno bloccato
Molte
volte mi sono chiesto quanta passione, quanto tempo ed energie stavi impiegando
affinché la sezione di Cecina, raggiungesse certi traguardi. E li hai raggiunti.
Infatti, in una piccola cittadina come la tua. con le tue capacità che hai
sempre dimostrato di possedere, e soprattutto raccogliendo la stima che hai sempre
avuto, sei riuscito a portare la tua sezione ad oltre trecento soci. Se pensi
che alcune città o metropoli ne raccolgono solo poche decine, il confronto non regge!!!
Enzo, tutto quello che hai costruito, ed è moltissimo, o hai fatto per la tua
sezione, per i tuoi soci sportivi per lo sport, per l'Unione Nazionale
Veterani dello Sport e non per una tua vanità personale, per una gioia terrena
come, purtroppo, accade molto spesso. In questi pochi anni in cui ci siamo
conosciuti, ti ho sempre visto in prima linea in moltissime manifestazioni sportive organizzate in nome o per i veterani. La sezione di Cecina spaziava
tra il mondo del tiro a volo, la pallavolo la maratona, Intra Tevere et Arno,
il calcio ed altre discipline. Il tuo impegno in questo ultimo sport lo avevi
rivolto affinché al prossimo campionato nazionale di calcio fosse presente la
squadra dei preti del Vaticano. Questo avrebbe dato maggior lustro e risalto alla
nostra associazione.
Ci
sono persone che non credono che esista il destino pure io ho molti dubbi, in
certi casi, alcuni episodi ci fanno riflettere, lo non so se nella vita ci sono
segni o episodi premonitori ai quali sul momento non gli diamo alcuna
importanza, successivamente, alla luce dei fatti e con il senno di poi, questi
ti portano a riflettere ed a porci delle domande sul destino stesso. Ci hai
lasciato in un momento di gioia, la festa stava giungendo al termine, mancava
solo il rituale brindisi, come da anni facciamo noi toscani, gli scambi degli auguri per l'approssimarsi delle feste ed un arrivederci al giorno dopo nella
città di Lucca. Pochi attimi prima avevi preso la parola e con la pacatezza, quasi
in punta di piedi, come era tua abitudine, hai annunciato i programmi futuri
che intendevi realizzare, hai ricordato le tue nipotine, sempre presenti
durante le manifestazioni della sezione. Inconsapevole, forse, hai voluto lasciare il tuo testamento spirituale di sportivo, con il sorriso che era
sempre presente sul tuo viso e da dietro gli occhiali il tuo sguardo ha
spaziato verso gli amici veterani, come se fosse desiderio di vederli per un'altra
volta... Ti sei seduto e... la falce ti ha colpito. E, vicino a te c'era una
persona che, prima di dedicare la propria vita a Dio, era stato un grande
calciatore di Serie A con il Verona, questa ha accompagnato la tua anima verso la Gloria.
Il
destino esiste? Dobbiamo crederci?
Il
dubbio ci attanaglia sempre ci più. non esistono risposte a queste domande.
Io
credo, anzi sono sicuro, durante le prossime conviviali delle nostre sezioni,
quando andremo a sfogliare il libro delle foto che, amorevolmente e con tanta
cura stavi approntando con tutti gli Atleti dell'Anno di tutte le sezioni della Toscana, il pensiero sarà rivolto a te, l’emozione e il dolore, si
rinnoverà nella nostra persona, nel nostro intimo.
Caro
Enzo, serbo di te, tre grandissimi ricordi, uno in particolare è fisicamente
presente nel mio studio e se prima per me era qualcosa di importante ora è ancora più prezioso. Gli altri due sono momenti della vita in cui abbiamo gioito e
sofferto insieme e che resteranno non solo nella mia mente... Questi episodi
hanno cementato la nostra amicizia facendoci superare momenti difficili che
altre persone avevano creato. Grazie ancora Enzo, per quello che ci
trasmettevi: la tua serenità ed il tuo vedere il bicchiere sempre mezzo pieno
era un porto sicuro per tutti noi. Ho davanti a me la cartella che mi sono portate
dalla Sicilia, contenente le cose da fare a tutti questi pensieri affollano la
mia mente ed a stento trovo la forza di richiuderla. Guardo fuori, è quasi
buio, una pioggerellina insistente cade sulla piana lucchese, si sta alzando
una nebbia che presto sfumerà i contorni, in lontananza una piccola fila di
cipressi... la tristezza avvolge le mie spalle, un nodo stringe la mia gola ed
il mio pensiero è lì con te...
Grazie
Enzo...
Martino Di Simo