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sabato 24 maggio 2014

IL COORDINATORE DEI DELEGATI REGIONALI SOLLECITA RISORSE PER FORMARE NUOVI DIRIGENTI

da “Il Veterano dello sport” n. 2 / marzo-maggio 2014


IL COORDINATORE DEI DELEGATI REGIONALI
SOLLECITA RISORSE PER FORMARE NUOVI DIRIGENTI


di Giampiero Carretto


Carretto Giampiero
Se il commento del presidente Bertoni nella sua relazione morale sul contesto regionale è stato piuttosto critico certamente lo si può ascrivere al mio doveroso rapporto, sollecitatomi peraltro dal Consiglio Nazionale nella mia funzione di coordinatore dell’attività dei delegati regionali.

Come sempre il discorso non vale per i tanti delegati che svolgono con solerzia e dedizione il loro compito e neppure deve suonare come censura per chi probabilmente ha incontrato oggettive difficoltà ad operare. Certo è che il ruolo di chi deve coordinare, aiutare, amalgamare diventa più difficile se non giungono contributi, o se giungono frammentati e poco puntuali, e se non si viene a conoscenza dell’operato di importanti spicchi della realtà nazionale.
Senza dare colpe o addossare responsabilità occorrerà fare giuste e ponderate considerazioni e valutazioni magari studiando un nuovo protocollo degli incarichi e delle iniziative nelle quali si devono muovere i delegati.
Pur rispettando le disposizioni statuarie e le indicazioni del regolamento organico Unvs, nella attuale situazione e in un contesto sociale molto difficile nei quali i delegati operano, occorre inderogabilmente, a mio modesto avviso, procedere a un cambiamento operativo.
Occorre forse dare programmi e compiti precisi, magari con incentivi a traguardi? Certo è che taluni delegati di nuova nomina, pur persone capaci e volonterose, arrancano probabilmente anche per la difficile comprensione e interpretazione del loro ruolo. Si aggiunga che spesso manca una adeguata formazione dirigenziale sportiva, una maggior conoscenza di equilibri e rapporti interpersonali sul territorio e che talvolta vengono meno i necessari stimoli per sbloccare il sistema.
Laddove si registrano assenze pesanti e scarsa attenzione, il prezzo che si paga è molto pesante, sia in termini di calo di tesserati, che di chiusure di sezioni con altre che vivacchiano prive di entusiasmi e con scarse attività. Va da sè che in tali contesti non si possa certo sperare nell’apertura di nuove sezioni.
In sostanza penso e credo che l’Unvs debba investire in risorse per aiutare maggiormente i delegati che ben operano cercando al tempo stesso di creare una nuova e più vigorosa figura di delegato laddove sono maggiori le difficoltà. Nuovi stimoli e nuovi criteri di sviluppo magari con maggior responsabilità e autonomia operativa, purché in stretta collaborazione con l’importante organo della Consulta Regionale e a stretto contatto con il coordinatore nazionale dei delegati, il quale deve essere messo in condizioni di dare continui suggerimenti e fornire costante assistenza. Quando si fa cenno all’investimento di risorse da parte del Nazionale si sottintende un’azione di affiancamento, se necessario di tutela e perfino una sorta di formazione specifica per dar vita al buon delegato: capacità di relazione, preparazione culturale socio sportiva, valenza organizzativa con capacità di scegliere e attorniarsi di validi collaboratori, individuazione, nelle sezioni, di persone competenti in specifici settori sportivi perché diventino perno di sviluppo operativo e riferimento sportivo in tutta la regione.
Personalmente, in coscienza e in pratica, ho cercato di operare in tale direzione anche se purtroppo i risultati non sono sempre stati quelli da me sperati ricercati e voluti. E neppure quanto auspicava il nostro Consiglio Nazionale. Per questo motivo ho sollecitato quest’ultima, essendone ascoltato, ad un ulteriore sforzo, con investimento di risorse, per far crescere la realtà decentrata e creare figure di supporto più incisive e motivate. Ne riparleremo presto!

Un abbraccio veterano a voi tutti.