da “Il Veterano dello
sport” n. 2 / marzo-maggio 2014
Occhi puntati sulla tutela sanitaria
dello sport e assicurazione obbligatoria per gli sportivi dilettanti
A cura di Salvatore Cultrera Delegato Regionale Toscana
Salvatore Cultrera |
Pubblichiamo la nota dal
delegato regionale per la Toscana, Salvatore Cultrera, presentata peraltro ai
lavori Assembleari di Stintino, e destinata ai delegati regionali e i
presidenti delle sezioni UNVS.
La pubblichiamo segnalando, come peraltro ricordato
nella stessa lettera, che la Dirigenza Nazionale ha ritenuto di non farsi
carico diretto del problema. Nel verbale del Comitato di Presidenza del 25
novembre 2013 si legge fra l’altro “...nell’ottica
di fornire, se del caso, un servizio a favore di quelle realtà che hanno
mostrato una particolare sensibilità sul punto, si può ipotizzare di
approfondire l’utile percorribilità di soluzioni alternative che comunque
presuppongano da una parte l’esonero da qualsiasi coinvolgimento e/o
responsabilità in capo all’Unvs Nazionale e dall’altra prevedano le singole
sezioni, nella loro autonomia, quali dirette interlocutrici della componente
assicurativa.”
Ci scrive Cultrera: “Questo
mio scritto vuole informare e rendere partecipi i di quanto da me indagato,
accertato e messo in atto su un argomento di interesse generale e, a mio
avviso, di fondamentale importanza per la vita e le attività dell’Unvs, in
particolare delle sezioni: “La tutela sanitaria dello sport e l’assicurazione
obbligatoria per gli sportivi dilettanti”.
Cito in proposito due
leggi che dettano norme la cui eventuale inadempienza potrebbe comportare serie
conseguenze per chi organizza manifestazioni sportive:
• Il Decreto 3 novembre
2010 della Presidenza del Consiglio dei Ministri dal titolo “Assicurazione
obbligatoria per gli sportivi dilettanti”, secondo cui “le federazioni sportive
nazionali, le discipline associate e gli enti di promozione sportiva sono tenuti
alla stipula dell’assicurazione obbligatoria per conto e nell’interesse dei
soggetti assicurati, con massimali di almeno 80.000 Euro in caso di morte o di
invalidità permanente.
• Il Decreto 24 aprile
2013 dal titolo Disciplina della certificazione dell’attività sportiva non
agonistica e amatoriale e linee guida sulla dotazione e l’utilizzo di
defibrillatori semiautomatici e di eventuali altri dispositivi salvavita” (il
cosiddetto Decreto Balduzzi), che stabilisce i criteri e i parametri sui quali
basare l’idoneità della certificazione per l’esercizio dell’attività sportiva. In
qualità di delegato regionale della Toscana, nella piena coscienza dell’importanza
e della necessità di una copertura assicurativa per i rischi da infortuni per
le nostre attività sportive, così come prescritto dalle normative di legge
vigenti, ho ritenuto di dover indagare sull’argomento alla ricerca di una
soluzione in grado di mettere al riparo coloro che nell’ambito UNVS organizzano
eventi sportivi, in particolar modo i presidenti delle sezioni, dalle
responsabilità cui verrebbero chiamati per inadempienza alle norme di legge e
di dare una copertura assicurativa agli atleti che gareggiano nelle varie
discipline per le sezioni UNVS.
La prima fase della mia
indagine ha dato origine ad una prima memoria in data 22 ottobre 2013, inviata
alla Dirigenza UNVS nazionale che, partendo dall’esame delle principali norme
legislative vigenti in materia, concludeva con l’assoluta convinzione che il
problema va affrontato e risolto e ipotizzava due possibili strade da indagare e
approfondire:
• la stipula a livello
nazionale di una polizza assicurativa analoga a quelle adottate da tutti gli
Enti di Promozione Sportiva;
• la stipula di una
convenzione con un E.P.S. (Ente di Promozione Sportiva) che consentisse agli atleti
UNVS di essere tesserati anche all’Ente prescelto ed essere così coperti dalla
sua polizza infortuni.
Nella seconda fase,
partendo dal presupposto che una polizza assicurativa autonoma dell’Unvs con una
Compagnia di Assicurazione comporterebbe sicuramente un notevole onere
finanziario, ho concentrato la mia attenzione sulla seconda soluzione: l’appoggio
agli E.P.S. che hanno la possibilità di spalmare il costo totale della polizza su un grande numero di tesserati e quindi con costi individuali molto ridotti.
Ho, pertanto, avuto reiterati e
approfonditi contatti con tre fra i maggiori E.P.S. nelle persone dei
presidenti provinciali e regionali (non li ho estesi ad altri Enti perché ho
constatato che tutti adottano polizze molto simili con i massimali previsti per
legge). Da tutti i colloqui è emersa chiaramente la possibilità, con procedura
abbastanza semplice, di affiliazione delle sezioni UNVS a un E.P.S., in
analogia a quanto avviene per tantissime associazioni sportive, con
tesseramento allo stesso Ente dei soci atleti, risolvendo così il problema
della copertura assicurativa con costi addirittura irrisori.
L’esito di questi contatti è stato oggetto
di una mia seconda memoria datata 26 dicembre 2013, inviata alla Dirigenza
Nazionale, che dopo aver delineato la semplice procedura di affiliazione e
tesseramento, rappresentava le seguenti conclusioni:
• l’argomento è di fondamentale
importanza e una soluzione va attuata perché ce lo impone la legge;
• la strada degli Enti di Promozione Sportiva
sembra la più logica, praticabile, vantaggiosa;
• una soluzione ideale è quella di un
protocollo d’intesa a livello nazionale che preveda l’attuazione della
procedura di affiliazione e tesseramento a cura delle singole Sezioni.
A seguito delle mie due memorie, non
ritenendo la Dirigenza Nazionale di farsi carico diretto del problema…rinviando
ogni decisione nelle more di acquisire un parere pro-veritate da parte del CONI
nazionale (all'uopo interessato con nota presidenziale dell'11/2/2014) ho
ritenuto intanto di perseguire una soluzione che risolvesse il problema per le
manifestazioni organizzate a livello della mia Regione, sulla base dell'assenso
ottenuto dai presidenti delle sezioni toscane.
Dopo ulteriori contatti e trattative con
i tre Enti di Promozione Sportiva, ho stipulato con l’ACSI (Associazione Centri
Sportivi Italiani), che offriva le condizioni più favorevoli, un protocollo d’intesa
a livello regionale che consente alle Sezioni Toscane di affiliarsi a costo zero
a detto Ente e di tesserare i propri soci atleti (e non) ad un costo irrisorio
di 4 Euro usufruendo così per un anno della copertura assicurativa per
infortuni con i massimali previsti per legge.
Il testo del Protocollo d’Intesa, che ha
già trovato pratica applicazione in occasione del Campionato Toscano di Calcio
a 11 ormai in fase di conclusione, è disponibile. è il caso di sottolineare
che, in mancanza di adeguata copertura assicurativa, gli organizzatori
rispondono in proprio, economicamente e penalmente, per eventuali infortuni che
dovessero verificarsi, in quanto inadempienti nei confronti della legge.
Vorrei a questo proposito
puntualizzare alcune cose:
• non vale quanto qualcuno afferma e
cioè che “il decreto riguarda solo le Federazioni Sportive, gli Enti di promozione
Sportiva e le Discipline Sportive Associate e non riguarda le Associazioni
Benemerite in quanto non citate”.
Ciò che conta è la sostanza della
legge: l’UNVS è un’Associazione Benemerita atipica che, con i propri
campionati, tornei e competizioni in genere, svolge la stessa attività degli
Enti di Promozione
Sportiva e quindi non può ritenersi
esentata;
• non vale quanto ritenuto da qualcuno
e cioè che gli atleti tesserati a Federazioni Sportive sono già coperti da
assicurazione infortuni se partecipano a competizioni organizzate da sezioni
UNVS; quella copertura riguarda solo gli eventi in ambito federale.
• Il protocollo d’intesa a livello
regionale risolve il problema per le Sezioni della regione e per gli eventi organizzati
in ambito regionale. Rimangono del tutto scoperti i campionati italiani in
mancanza di un protocollo d’intesa a livello nazionale con un E.P.S. su cui indirizzare
l’affiliazione di tutte le sezioni che partecipano ai suddetti campionati.
Non mi soffermo sul Decreto Balduzzi, anch’esso
importante, poiché si tratta semplicemente di applicarlo a seconda di come
viene classificata l’attività sportiva.
Ho ritenuto opportuno e utile
diffondere questa mia informativa allo scopo di evidenziare il problema e sensibilizzare
i colleghi delegati regionali e i presidenti di sezione, lasciando, ovviamente,
che ciascuno, nella sua piena autonomia e senso di responsabilità, si regoli
come meglio ritiene.
Rimango, comunque, a disposizione per
eventuali ulteriori informazioni di dettaglio.