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giovedì 1 maggio 2014

Tutela sanitaria dello sport e assicurazione obbligatoria per gli sportivi dilettanti

da “Il Veterano dello sport” n. 2 / marzo-maggio 2014

Occhi puntati sulla tutela sanitaria dello sport e assicurazione obbligatoria per gli sportivi dilettanti

A cura di Salvatore Cultrera Delegato Regionale Toscana


Salvatore Cultrera
Pubblichiamo sull’argomento la nota dal Delegato Regionale per la Toscana, Salvatore Cultrera, presentata ai lavori Assembleari di Stintino.
Pubblichiamo la nota dal delegato regionale per la Toscana, Salvatore Cultrera, presentata peraltro ai lavori Assembleari di Stintino, e destinata ai delegati regionali e i presidenti delle sezioni UNVS.
La pubblichiamo segnalando, come peraltro ricordato nella stessa lettera, che la Dirigenza Nazionale ha ritenuto di non farsi carico diretto del problema. Nel verbale del Comitato di Presidenza del 25 novembre 2013 si legge fra l’altro “...nell’ottica di fornire, se del caso, un servizio a favore di quelle realtà che hanno mostrato una particolare sensibilità sul punto, si può ipotizzare di approfondire l’utile percorribilità di soluzioni alternative che comunque presuppongano da una parte l’esonero da qualsiasi coinvolgimento e/o responsabilità in capo all’Unvs Nazionale e dall’altra prevedano le singole sezioni, nella loro autonomia, quali dirette interlocutrici della componente assicurativa.”
Ci scrive Cultrera: “Questo mio scritto vuole informare e rendere partecipi i di quanto da me indagato, accertato e messo in atto su un argomento di interesse generale e, a mio avviso, di fondamentale importanza per la vita e le attività dell’Unvs, in particolare delle sezioni: “La tutela sanitaria dello sport e l’assicurazione obbligatoria per gli sportivi dilettanti”.
Cito in proposito due leggi che dettano norme la cui eventuale inadempienza potrebbe comportare serie conseguenze per chi organizza manifestazioni sportive:
• Il Decreto 3 novembre 2010 della Presidenza del Consiglio dei Ministri dal titolo “Assicurazione obbligatoria per gli sportivi dilettanti”, secondo cui “le federazioni sportive nazionali, le discipline associate e gli enti di promozione sportiva sono tenuti alla stipula dell’assicurazione obbligatoria per conto e nell’interesse dei soggetti assicurati, con massimali di almeno 80.000 Euro in caso di morte o di invalidità permanente.
• Il Decreto 24 aprile 2013 dal titolo Disciplina della certificazione dell’attività sportiva non agonistica e amatoriale e linee guida sulla dotazione e l’utilizzo di defibrillatori semiautomatici e di eventuali altri dispositivi salvavita” (il cosiddetto Decreto Balduzzi), che stabilisce i criteri e i parametri sui quali basare l’idoneità della certificazione per l’esercizio dell’attività sportiva. In qualità di delegato regionale della Toscana, nella piena coscienza dell’importanza e della necessità di una copertura assicurativa per i rischi da infortuni per le nostre attività sportive, così come prescritto dalle normative di legge vigenti, ho ritenuto di dover indagare sull’argomento alla ricerca di una soluzione in grado di mettere al riparo coloro che nell’ambito UNVS organizzano eventi sportivi, in particolar modo i presidenti delle sezioni, dalle responsabilità cui verrebbero chiamati per inadempienza alle norme di legge e di dare una copertura assicurativa agli atleti che gareggiano nelle varie discipline per le sezioni UNVS.
La prima fase della mia indagine ha dato origine ad una prima memoria in data 22 ottobre 2013, inviata alla Dirigenza UNVS nazionale che, partendo dall’esame delle principali norme legislative vigenti in materia, concludeva con l’assoluta convinzione che il problema va affrontato e risolto e ipotizzava due possibili strade da indagare e approfondire:
• la stipula a livello nazionale di una polizza assicurativa analoga a quelle adottate da tutti gli Enti di Promozione Sportiva;
• la stipula di una convenzione con un E.P.S. (Ente di Promozione Sportiva) che consentisse agli atleti UNVS di essere tesserati anche all’Ente prescelto ed essere così coperti dalla sua polizza infortuni.
Nella seconda fase, partendo dal presupposto che una polizza assicurativa autonoma dell’Unvs con una Compagnia di Assicurazione comporterebbe sicuramente un notevole onere finanziario, ho concentrato la mia attenzione sulla seconda soluzione: l’appoggio agli E.P.S. che hanno la possibilità di spalmare il costo totale della polizza su un grande numero di tesserati e quindi con costi individuali molto ridotti.
Ho, pertanto, avuto reiterati e approfonditi contatti con tre fra i maggiori E.P.S. nelle persone dei presidenti provinciali e regionali (non li ho estesi ad altri Enti perché ho constatato che tutti adottano polizze molto simili con i massimali previsti per legge). Da tutti i colloqui è emersa chiaramente la possibilità, con procedura abbastanza semplice, di affiliazione delle sezioni UNVS a un E.P.S., in analogia a quanto avviene per tantissime associazioni sportive, con tesseramento allo stesso Ente dei soci atleti, risolvendo così il problema della copertura assicurativa con costi addirittura irrisori.
L’esito di questi contatti è stato oggetto di una mia seconda memoria datata 26 dicembre 2013, inviata alla Dirigenza Nazionale, che dopo aver delineato la semplice procedura di affiliazione e tesseramento, rappresentava le seguenti conclusioni:
• l’argomento è di fondamentale importanza e una soluzione va attuata perché ce lo impone la legge;
• la strada degli Enti di Promozione Sportiva sembra la più logica, praticabile, vantaggiosa;
• una soluzione ideale è quella di un protocollo d’intesa a livello nazionale che preveda l’attuazione della procedura di affiliazione e tesseramento a cura delle singole Sezioni.
A seguito delle mie due memorie, non ritenendo la Dirigenza Nazionale di farsi carico diretto del problema…rinviando ogni decisione nelle more di acquisire un parere pro-veritate da parte del CONI nazionale (all'uopo interessato con nota presidenziale dell'11/2/2014) ho ritenuto intanto di perseguire una soluzione che risolvesse il problema per le manifestazioni organizzate a livello della mia Regione, sulla base dell'assenso ottenuto dai presidenti delle sezioni toscane.
Dopo ulteriori contatti e trattative con i tre Enti di Promozione Sportiva, ho stipulato con l’ACSI (Associazione Centri Sportivi Italiani), che offriva le condizioni più favorevoli, un protocollo d’intesa a livello regionale che consente alle Sezioni Toscane di affiliarsi a costo zero a detto Ente e di tesserare i propri soci atleti (e non) ad un costo irrisorio di 4 Euro usufruendo così per un anno della copertura assicurativa per infortuni con i massimali previsti per legge.
Il testo del Protocollo d’Intesa, che ha già trovato pratica applicazione in occasione del Campionato Toscano di Calcio a 11 ormai in fase di conclusione, è disponibile. è il caso di sottolineare che, in mancanza di adeguata copertura assicurativa, gli organizzatori rispondono in proprio, economicamente e penalmente, per eventuali infortuni che dovessero verificarsi, in quanto inadempienti nei confronti della legge.
Vorrei a questo proposito puntualizzare alcune cose:
• non vale quanto qualcuno afferma e cioè che “il decreto riguarda solo le Federazioni Sportive, gli Enti di promozione Sportiva e le Discipline Sportive Associate e non riguarda le Associazioni Benemerite in quanto non citate”.
Ciò che conta è la sostanza della legge: l’UNVS è un’Associazione Benemerita atipica che, con i propri campionati, tornei e competizioni in genere, svolge la stessa attività degli Enti di Promozione
Sportiva e quindi non può ritenersi
esentata;
• non vale quanto ritenuto da qualcuno e cioè che gli atleti tesserati a Federazioni Sportive sono già coperti da assicurazione infortuni se partecipano a competizioni organizzate da sezioni UNVS; quella copertura riguarda solo gli eventi in ambito federale.
• Il protocollo d’intesa a livello regionale risolve il problema per le Sezioni della regione e per gli eventi organizzati in ambito regionale. Rimangono del tutto scoperti i campionati italiani in mancanza di un protocollo d’intesa a livello nazionale con un E.P.S. su cui indirizzare l’affiliazione di tutte le sezioni che partecipano ai suddetti campionati.
Non mi soffermo sul Decreto Balduzzi, anch’esso importante, poiché si tratta semplicemente di applicarlo a seconda di come viene classificata l’attività sportiva.
Ho ritenuto opportuno e utile diffondere questa mia informativa allo scopo di evidenziare il problema e sensibilizzare i colleghi delegati regionali e i presidenti di sezione, lasciando, ovviamente, che ciascuno, nella sua piena autonomia e senso di responsabilità, si regoli come meglio ritiene.
Rimango, comunque, a disposizione per eventuali ulteriori informazioni di dettaglio.