BARI
Ricordando Mennea, convegno per il trentennale ANSMES con il patrocinio UNVS
Ricordi e testimonianze per raccontare un grande campione dello sport italiano,
in una mattina di fine estate: Pietro Mennea, la Freccia del Sud, scomparso a
61 anni per un male incurabile. Il tutto grazie all’Associazione Stelle al
Merito Sportivo che, nell’occasione del convegno “Atletica leggera ieri e oggi
nella terra di Pietro Mennea” (svoltosi all’hotel Majesty di Bari), ha
celebrato il trentennale della sua fondazione.
Evento peraltro patrocinato dalla sezione F. Martino dell’Unvs e
moderato dal nostro presidente (nonché vicepresidente vicario Ansmes) Franco
Castellano che ha curato il convegno con la solita sinecura, in collaborazione
con la Fidal regionale.
L’incontro è iniziato con un’introduzione di Luigi Ramponi, presidente Ansmes,
a cui hanno fatto seguito interventi di Giovanni La Sorsa, presidente Ansmes
Bari, Angelo Giliberto, presidente Fidal Puglia ed Elio Sannicandro, presidente
del Coni Puglia. Il saluto dell’amministrazione è stato portato dall’assessore comunale
allo sport di Bari, Pietro Petruzzelli.
È poi toccato al numero uno della Federatletica Italiana, Alfio Giomi,
tracciare un profilo di uno dei più grandi velocisti di tutti i tempi, Pietro Mennea
(nato a Barletta il 28 giugno 1952); del campionissimo ricorda tra l’altro il
record sui 200 metri con 19’72”, alle Universiadi di Città del Messico del 1979
(rimasto imbattuto per 17 anni fino a quando lo statunitense Michael Johnson nel
1996 fermò il cronometro sui 19’66”) e il suo rientro alle gare, il 10 agosto
1987, al meeting di Grosseto (Giomi era organizzatore); un evento così atteso
che il Tg1 fu interrotto per collegarsi in diretta e trasmettere i suoi 200
metri. L’anno dopo a Seul, giunto alla sua quinta Olimpiade, fu il
portabandiera azzurro. Roberto Fabbricini, segretario generale del Coni, che lo
conobbe bene e che nel parlarne fa trasparire un pizzico di emozione, ricorda
che lo vide per la prima volta nel 1970, non intravvedendone peraltro... le stimmate
del campione, lui così piccolo a confronto degli atleti di colore.
Ma aveva dalla sua carattere e forza fuori dal comune. “... Per me è lui
il campione del Centenario Coni, anche se poi il premio è andato a Tomba e alla
Simeoni. Tant’è che dopo la morte, in suo onore, è stata aperta la sala d’onore
del Coni; unico atleta, oltre ai due grandi dirigenti dello sport italiano,
Giulio Onesti e Primo Nebiolo...”
In chiusura l’intervento di Franco Mascolo, colui che lo scoprì e lo forgiò
quando era ancora ragazzino (1965 - ‘74), sulla pista del velodromo Simeone di
Barletta, prima di lasciarlo alle cure del prof. Carlo Vittori, al centro
federale di Formia.
La celebrazione dei 30 anni della Ansmes è stata affidata al presidente nazionale,
il generale sen. Ramponi, che ha citato il fondatore, il barese Ugo Stecchi,
definendolo “un grande uomo di sport”, al quale il pubblico ha dedicato un
minuto di raccoglimento.
Le targhe Ansmes sono andate ai relatori, a Franco Vivona, segretario
generale Ansmes, e a Giacomo Leone, atleta di Francavilla Fontana, vincitore
della maratona di New York nel 1996 e ora consigliere federale.
“...Passione per lo sport e fonte degli ideali nel ricordo delle glorie del
passato sono le caratteristiche dei Veterani dello Sport che l’Amministrazione ha
voluto premiare con questo riconoscimento. I loro intenti sono da sempre
condivisi e praticati dal Comune che vede l’UNVS sempre al proprio fianco nella
promozione e nell’allestimento di numerosi eventi sportivi cittadini...”.
Queste le espressioni che Angelo Tomasicchio, assessore alla toponomastica
del Comune di Bari che ha presieduto l’evento insieme a Micaela Paparella
(presidente del Municipio 1) e a Franco Castellano (presidente della sezione
Unvs Francesco Martino), ha voluto riservare all’Unione in occasione dell’inaugurazione
del Giardino dei Veterani dello Sport ubicato in
piazza Gramsci.
Alla cerimonia ufficiale organizzata dall’amministrazione comunale hanno
presenziato, tra gli altri, Ennio Del Turco (presidente dell’Angiulli), Giuseppe
Angiuli (consigliere del Cus Bari), Dino Bartoli (presidente della ASD Centro
Judo Sankaku Bari), Giovanni La Sorsa (presidente A.N.S.Me.S. Bari), Antonello Rossiello
dei Cavalieri del Mare, e i rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri,
Aviazione, Esercito, Marina, Guardia di Finanza, Polizia di Stato e Comando dei
Vigili Urbani (con il gonfalone della Città).
Folta, e non poteva essere diversamente, la presenza dei veterani con il
vicepresidente Raffaella Rossini, il segretario Aracangelo Tavarilli, il
tesoriere Michele La Sorsa, il presidente del collegio dei revisori Francesco
Damiani e molti associati.
Al termine il presidente Franco Castellano ha ringraziato
l’Amministrazione
“... il nostro giardino diventerà sicuramente una palestra a cielo
aperto dove giovani e meno giovani potranno divertirsi...” ed ha proposto la
titolazione di un giardino per Giuseppe Lobuono, campione mondiale di pattinaggio cose su strada, titolo conquistato a
Bari nel 1954.