SEZIONE COSENZA
CONVEGNO SU
“ATTIVITÀ FISICA E LONGEVITÀ”
Cosenza Chiostro di San Domenico
08 Novembre 2014
di GIUSEPPE ALOI e GSMDS
(2014)
Ancora
una volta lo sport svolge un compito di aggregazione e concordanza al di là di
quale sia l’attività fisica praticata, del mestiere che si svolga, del tempo
che si ha a disposizione.
La
passione per lo sport è un premio già per se stessa, ma l’8 novembre 2014,
nelle sale del Chiostro di San Domenico a Cosenza, in una location suggestiva e
di grande valore culturale, al secondo convegno “Attività fisica e Longevità”
organizzato dall’UNVS Sez. “G. Formoso” di Cosenza è stato possibile conoscere
anche altri aspetti positivi della pratica sportiva.
La
partecipazione è stata all’altezza delle aspettative, anzi forse superiore alle
previsioni, con una eterogeneità di uditori che ha compiaciuto gli
organizzatori.
Ogni
relatore per il proprio ambito disciplinare, ha esposto con grande chiarezza e
carisma i vantaggi che si riscuotono dall’attività fisica.
Le
relazioni del dott. Bruno Mazzei e del Prof. Giuseppe Passarino hanno
dimostrato non solo l’utilità della pratica sportiva per un invecchiamento con
successo, ma anche il valore e la validità della ricerca scientifica italiana
nel mondo mettendo in evidenza che oltre alla componente genetica e a quella ambientale,
per raggiungere e superare i 100 anni in buona salute, diventano importanti le
abitudini e gli stili di vita: in primis una attività fisica moderata e
costante.
Il
Dott. Giovanni Aiello ha parlato del bendaggio drenante e propriocettivo che viene
impiegato negli sportivi sia per migliorarne le prestazioni sia nelle
terapie dei traumi, una tecnica, non una terapia, in grado di stimolare
le capacità di autoguarigione del corpo.
Dopo le relazioni scientifiche della prima sessione,
la seconda sessione è stata dedicata alla premiazione dell’Atleta dell’anno,
consegnato all’atleta cosentina Laura Bilotta Campionessa Italiana ed Europea
di Tuffi, mentre la terza sessione è stata caratterizzata dalle relazioni che
hanno celebrato il pilota militare cosentino Mario Martire, eroe e martire
della seconda guerra mondiale a cui è stato intitolato il ponte sul fiume
Busento che in pratica segna il passaggio tra la città vecchia e quella nuova.
Sono intervenuti l’Avv. Ernesto D’Ippolito, Presidente
dell’Accademia Cosentina, che si è soffermato sui valori morali di Mario
Martire, gli Architetti Fulvio Terzi e Luciano Garella della Sovrintendenza ai
Beni Architettonici e paesaggistici che hanno evidenziato gli aspetti più
profondi e drammatici della vita del pilota e il Ten. Col. Italo Arno
dell’aeronautica Militare che ha parlato del valore eroico del sacrificio
umano.
Tra
le varie personalità presenti, sono intervenuti il Sindaco di Cosenza, Mario
Occhiuto, il Sindaco di Pedace (dove era nato Mario Martire), Marco Oliverio,
l’Assessore alla Comunicazione, Turismo e Spettacolo del Comune di Cosenza,
Rosaria Succurro, l’Assessore allo Sport del Comune di Cosenza, Carmine Manna, il Presidente Provinciale del CONI, Giuseppe
Abate, il Presidente dell’Ordine dei Medici di Cosenza, Eugenio Corcioni e il
Presidente Nazionale dell’Unione Nazionale Veterani dello Sport, Gianpaolo
Bertoni
A
chiusura del convegno si è svolta la cerimonia della posa su pietra della
poesia scritta da “Giovanni Formoso” (a cui è intitolata la Sezione UNVS di
Cosenza) e dedicata al pilota Mario
Martire, a ricordo di due uomini di valore, due sportivi simbolo dello sport, e
non solo.
ABSTRACT DELLE SINGOLE RELAZIONI SCIENTIFICHE
La
Ricerca sulla longevità umana in Calabria e nel mondo
Prof.
GIUSEPPE PASSARINO, Direttore della Cattedra di Genetica presso il Dipartimento
di Biologia Ecologia e Scienze della Terra, Università della Calabria,
Arcavacata di Rende (CS)
La
ricerca scientifica nel campo dell’invecchiamento ha compiuto negli ultimi anni
progressi notevolissimi.
Sono
stati infatti compiuti progressi sia nella comprensione delle basi molecolari
dell’invecchiamento che nella definizione di nuove strategie per posporre
l’invecchiamento.
E’
importante sottolineare che tali scoperte tendono non tanto ad aumentare la durata
della vita ma ad aumentare la vita in buona salute; infatti i nuovi progetti di
ricerca sono volti all’healthspan (durata della salute) e non la lifespan
(durata della vita).
Diversi
processi metabolici, immunologici, genetici e meccanismi molecolari sono stati
identificati come possibili target di interventi nutrizionali e farmacologici,
con la possibilità di indirizzare queste vie in modo sicuro e indurre risposte
protettive e rigeneranti che aumentano healthspan umano.
Tali
interventi includono il digiuno intermittente, una lieve restrizione calorica
combinata con restrizione proteica, l'inibizione dell'asse GH-IGF-I,
l'inibizione della segnalazione Tor-S6K, l'attivazione delle sirtuine e AMPK, e
altri interventi farmacologici come rapamicina o spermidina.
Naturalmente
allungare la vita della popolazione anziana avrà effetti molto importanti a
livello sociale; una società in cui la maggioranza degli individui è anziana è
una società mai esistita nella storia umana e dovrà trovare equilibri nuovi.
La
speranza è le nostre società arrivino preparate a questo appuntamento, ormai
prossimo.
Attività sportiva e longevità
Dott. BRUNO MAZZEI
Direttore Unità Operativa di Geriatria
INRCA-IRCCS POR di Cosenza
Accanto al fenomeno della longevità sportiva ad alto
livello, importante ma numericamente limitato, se ne è andato sviluppando un
altro, ben più consistente, rappresentato dagli atleti veterani, vale a dire,
coloro che partecipano a competizioni agonistiche riservate in genere a donne
ed uomini over 35 o 40 anni divisi per classi d’età (di cinque anni in cinque
anni), e che per far ciò si sottopongono a programmi d’allenamento molto simili
a quelli dei colleghi più giovani.
Questi atleti, universalmente chiamati atleti
Master, costituiscono un formidabile modello sperimentale, in grado d’offrire
dati di grande interesse per la comprensione dei processi d’invecchiamento.
Il modello di riferimento è Sergio Agnoli, Roma, 2 marzo 1926 è un atleta italiano specializzato nel mezzofondo, che ha iniziato l'attività sportiva agonistica all'età di 60 anni, nel 1986
- È un pluricampione Master WMA in atletica master, corre per il Running Club Maratolna di Roma, squadra podistica romana in cui militano gli organizzatori della Maratona di Roma.
- Inizia ad allenarsi nel 1986 nel parco di Villa Doria Pamphilj e in quell'anno partecipa alla Maratona di New York, concludendola con il tempo di 3 ore e 19 minuti.
- Nel 1987 partecipa alla maratona di Roma, concludendola con il tempo di 2h58'2".
- Nel è 1992 Campione del mondo per la categoria Master M65 in Inghilterra sulla distanza di 25 km su strada.
- Nel 1993 Campione del mondo di maratona per la categoria Master M65 in Giappone.
- Nel 2001 Campione mondiale in Australia per la categoria Master M75. (Maratona, 10000 m, 5000 m, Cross).
- Nel 2002 Campione mondiale di 10 km su strada per la categoria Master M75 in Italia (Riccione).
- Nel 2003 è stato insignito, come atleta nazionale dell'anno, del premio Sabazia dell'Unione Nazionale Veterani dello Sport.
- Ha ricevuto il premio "Romano Pontisso" del 2005 dal Comitato Provinciale CONI di Roma, "per il grande contributo dato allo sport romano"
- Nel 2007 Campione mondiale (10000 m, 5000 m, Cross) per la categoria Master M80 in Italia (Riccione).
Nella
maratona, il calo della prestazione disegna una curva più dolce, con la
pendenza che diviene ripida solo dopo i 65 anni.
Il suo andamento riproduce abbastanza fedelmente
quello della massima potenza aerobica, ovvero del massimo consumo di ossigeno
(VO2max), che si riduce con l’età di circa 5-7 ml · Kg-1 · min-1per decade, un
declino inarrestabile, ma che può essere rallentato dall’allenamento.
In un gruppo d’atleti Master testati in laboratorio,
il VO2max è risultato superiore del 20-30% a quello di soggetti di pari età
sedentari.
Alcuni anni fa, abbiamo valutato 10 atleti Master di
età tra 65 e 75 anni (categorie M65 ed M70), scelti tra i migliori dieci in
Italia
Il valore medio del VO2 max risultò di 54 ml · Kg-1
· min-1 (48-62 ml · Kg-1 · min-1), molto superiore rispetto a quello di
soggetti sani sedentari d’età comparabile (30 - 35 ml · Kg-1 · min-1).
Naturalmente, esiste una profonda differenza tra
un’attività fisica regolare d’intensità moderata ed un’attività sportiva,
specie se agonistica:per quest’ultima , i benefici per la salute e soprattutto
per l’efficienza organica sono spesso maggiori, ma comportano un aumento del
rischio di complicanze, di natura ortopedico traumatologica, ma soprattutto di
natura cardiovascolare.
La pratica regolare di un’attività fisica o di uno
sport, specie di tipo aerobico (corsa di fondo, ciclismo, nuoto, ecc.), rappresenta
oggi il mezzo meno costoso e più efficace per conservare più a lungo la propria
efficienza organica, lentamente ed inesorabilmente minata dallo scorrere degli
anni.
La sua diffusione deve essere incoraggiata con ogni
mezzo nella popolazione generale di ogni età e, allo stesso tempo, ogni
geriatra, medico dello sport e cardiologo, devono abituarsi all’idea di
“prescriverla” con sistematicità ai propri assistiti, siano essi in buona
salute o affetti da patologie compatibili con tale pratica.
Bendaggio drenante e propriocettivo
Dott. Giovanni Aiello
Fisioterapista laureato in Scienze Motorie e Fisioterapia
Il
bendaggio drenante e propriocettivo nasce in america negli anni 70 e viene
ripreso successivamente dal chiropratico giapponese Kenzo Kase è utilizzato
negli sportivi sia per migliorarne le prestazioni sia nelle terapie dei traumi.
E’
una tecnica, non una terapia, in grado di stimolare le capacità di
autoguarigione del corpo, si tratta di un cerotto anallergico, water resistent,
preteso sulla carta al 10/. e unidirezionale.
Il
meccanismo d'azione è basato sul concetto che un supporto esterno, applicato
sulla cute, può modificare il tono muscolare, favorire il drenaggio dell’edema,
ridurre il dolore attraverso un feedback propriocettivo (gate control).
In
base a come viene tensionato da personale qualificato può avere un azione
antalgica, drenante, stabilizzante e facilitante.