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martedì 30 giugno 2009

La 13a Medaglia d’Oro per Stefano Gori Atleta non vedente dei Veterani di Lucca

di Martino Di Simo

Stefano Gori
A metà giugno nella provincia di Cremona e più precisamente nell’impianto comunale Baslenga di Casalmaggiore, si sono svolti i Campionati Italiani Assoluti d’atletica leggera e pentathlon, riservati ad atleti diversamente abili. Durante queste giornate di sport, si sono affrontati i protagonisti delle Paraolimpiadi d’Atene 2004, con la presenza dell’oro della maratona Alvise De Vidi e la coppia dell’argento nel salto in lungo,
Roberto La Barbera e Stefano Lippi. A quest’importante Manifestazione si sono presentate 53 società per un complessivo di 190 atleti. Hanno partecipato anche gli atleti della disabilità intellettiva e relazionale. Non poteva mancare, a questa riunione d’atletica il nostro concittadino, nonché socio dei Veterani della Sezione di Lucca, atleta non vedente, Stefano Gori. Stefano, ha perduto la vista all’età di sette anni, a causa di una malattia che lo ha portato dal vedere i colori del mondo, al buio più completo.  Nonostante quest’importante menomazione, non si è mai perso di coraggio e si è dedicato allo sport con gran passione, soprattutto gli fa onore il fatto che tutti i risultati che ha ottenuto e questi non sono di poco conto, li ha ottenuti grazie a grossi sacrifici personali, autofinanziandosi nello svolgere gli allenamenti e per presentarsi alle gare. Con questi ultimi risultati, ha conquistato la sua 13a medaglia d’oro, dominando nel pentathlon, addizionando un argento nel salto in lungo, dietro all’altro titolato Lorenzo Ricci. Ha portato a casa anche una medaglia di bronzo, nella specialità del lancio del disco e con un po’ più di fortuna poteva aspirare alla seconda medaglia d’argento. La giusta ricompensa a questa lunga e gloriosa attività sportiva, sarebbe quella di essere invitato alle Paraolimpiadi, trasformando una chimera in una meravigliosa realtà. Non ancora soddisfatto di quanto ottenuto nelle varie specialità sportive, si sta cimentando in sport nuovi, come lo judò, il tiro con l’arco, la canoa e forse lo vedremo presto a cavallo. Stefano Gori, ha saputo trasformare questa sua “disgrazia” in una prospettiva diversa dell’esistenza umana, volendo dimostrare che è la volontà il motore della vita e la sensibilità è la sua guida. Sta portando nelle scuole, attraverso vari incontri, questa sua esperienza, cercando di far capire ai giovani, che le diversità tra persone, non deve essere accettata e né deve provocare un senso di pietà nei loro confronti. I portatori di handicap desiderano essere ascoltate e non escluse dalla vita sociale, hanno bisogno di un sostegno e non di carità; anche nella loro diversità hanno molte cose di darci e soprattutto da insegnarci. E’ uno Stefano Gori impegnato a tutto tondo, dallo sport al sociale, una vita vissuta per se e verso gli altri, mandando ogni giorno messaggi; parecchie volte è chi lo circonda, ad essere cieco e sordo. In un incontro con atleti disabili, una campionessa di tiro con l’arco, seduta su una carrozzella, ci disse che chiamarli disabili, portatori di handicap, diversamente abili creiamo delle barriere intellettuali: il loro vero nome è quello di battesimo. Quanta verità c’è in questa frase! Allora Stefano continua così, a mietere successi con tante medaglie e, l’augurio che la Sezione di Lucca ti fa, è quello di raggiungere il nostro amato Presidente Edoardo Mangiarotti ma prima di tutto di continuare a distinguerti per i tuoi insegnamenti umani.