Il
desiderio di vedere la Calabria
"SUI SUOI MARI PAGAIANDO, LA CALABRIA STO GUSTANDO!"
di Francesco Manzacoco e GSMDS (2015)
Il viaggio alla
riscoperta della mia terra, la Calabria, e della mia voglia di misurarmi e
conoscere un po' di più me stesso, è iniziato da circa un anno, circa, con
l’acquisto del kayak idoneo per gli spostamenti in mare.
A poco a poco, visto
le mie scarse risorse finanziarie, ho acquistato tutto l’occorrente necessario
a intraprendere questa piccola, ma per me, grande avventura. Dal gennaio ho
iniziato a inviare e-mail a Enti Locali, strutture alberghiere ed eventuali e
probabili sponsor, ricevendo poche risposte dalle istituzioni pubbliche locali,
qualcuna in più dalle strutture alberghiere e dagli eventuali sponsor, nessuna
collaborazione …
Il progetto nato
dall'amore per il mare, dall'amore per la mia terra, la Calabria, coniugate con
la passione per il kayak e il viaggiare, ha avuto l'obiettivo d'annotare nella
mente, immortalare con foto e riprese, paesaggi fantastici e incontaminati,
persone stupende incontrate. Cercherò di sensibilizzare le coscienze alla
tutela delle coste, delle spiagge, dei mari e di tutti i valori che abbiamo e
che forse stiamo un po' scordando, in poche parole le bellezze della Calabria!
Naturalmente vorrei diffondere l'uso del kayak, della canoa con i loro vari e
diversi utilizzi, dall'escursionismo, all'agonistico, dall'uso famigliare e
tranquillo a quello da brivido su onde o fiumi colmi d'acqua, pratica quella
dell'andare in kayak che non ha età, sesso. Questo sport aiuta a superare,
anche, molte limitazioni fisiche e mentali. In acqua non ci sono differenze. Io
parlo e voglio descrivere di tutte le cose belle, affascinanti, senza tempo,
dei valori e della gente vera incontrata, che mi ha accolto, ospitato e
motivato, della semplicità nel viaggiare su un kayak e di praticare questo
sport, soprattutto della fortuna avuta nel godere tutto ciò.
Ho pensato un po' per
trovare un nome al progetto e alla fine mi è parso bello e idoneo intitolarlo:
"Su due mari pagaiando, la Calabria sto gustando!". Infatti, dovevo
pagaiare sui suoi due mari, diversi tra loro sia per conformazione costiera,
che meteo-marine e, poi, dovevo assaporare il gusto dolce e aspro, nello stesso
tempo della mia regione.
Il viaggio è stato di venti
giorni, come da programma. Il tempo è stato favorevole, tranne qualche
gocciolone, non ho avuto pioggia, molto caldo e la navigazione per lo più si è
svolta tranquillamente, tranne in dei tratti, dove ho trovato vento e onda. Per
tre giorni ho avuto vento, ma più che altro onda formata, da Scilla a Pizzo. Quindi,
il periodo scelto, con un po' di fortuna, è stato azzeccato e per questo genere
d'escursioni lo consiglio.
Da Catanzaro, sono
partito il 14/07 intorno alle 17.30 e tre cari Amici: Fabio, Raffaele e
Rosario, "i magnifici tre" mi hanno accompagnato, in macchina, con il
kayak carico di roba, fissato sul porta canoa e dopo circa due ore e mezzo di
"passeggiata" siamo arrivati a Rocca Imperiale, comune che mi ha
ospitato e mi ha aiutato molto e gentilmente nella logistica. Ad attenderci
c'erano, il sindaco Giuseppe Ranù, il vice sindaco Francesco Gallo, l’assessore
al turismo, Antonio Favoino, il kayakers locale Francesco Oriolo e altri.
Partenza in kayak la mattina del 15/07 dall'incontaminate spiagge di Rocca
Imperiale, sul mar Ionio, in provincia di Cosenza, famoso comune per la
produzione dei limoni IGV a denominazione controllata, con bassissimo grado
d'acidità. L’orologio segnava le 08.30 dopo aver ricevuto in dono, i preziosi
frutti è iniziata la mia avventura. Nel primo tratto di mare ho avuto il
piacere e la compagnia del mitico Francesco, appassionato di kayak locale e di
Ciro blasonato allenatore e kayakers ad alti livelli, il quale,
Giorno 16/07 sveglia
alle 05.00, doccia e dopo aver rimesso tutti i bagagli negli appositi gavoni e
aver assistito, in rispettoso silenzio, al magico nascere del sole, sono
salpato e nel primo pomeriggio ho raggiunto Rossano Scalo dove, ad attendermi
nella spiaggia in concessione all'Hotel Murano, c'era il personale di mare
dell'albergo, che gentilmente mi ha accolto e aiutato a parcheggiare il kayak.
In albergo c’era il signor Giovanni Murano, proprietario del complesso
turistico alberghiero. Il signor Giovanni, mi aspettava e dopo avermi fatto
bere e sistemare in un’ottima camera, mi ha invitato a cena per la sera. Ho
cenato sulla spiaggia, questa volta accolto dalla signora Murano e servito da
belle, giovani e simpatiche ragazze: cosa voler di più? Il momento più
entusiasmante della navigazione è stato quando un piccolo pesce spada ha
iniziato a saltarmi vicino, deliziandomi la vista e l'anima con la sua eleganza
e maestria. Il tempo di colpo non c'era più, esistevamo solo io, lo spada che
si ripuliva dei parassiti, il sole allo zenit e il mare che ci ospitava!
Giorno 17/07/15 sveglia
all'alba e partenza alla volta del comune di Crucoli da dove, già da un po' di
giorni, il Sindaco Domenico Vulcano, mi telefonava per darmi dritte e utili consigli.
Nel pomeriggio, ho raggiunto le spiagge di Torretta di Crucoli, antico paese,
patria della famosissima "sardella" e primo comune in Italia a
vincere il "Premio Cortesia". Ad attendermi, nella graziosa veranda
del Miramare Beach c'erano: il Sindaco Domenico Vulcano, l'assessore comunale
Tommaso Arena, Alessandro Palo Poli, proprietario del Kasale, la struttura che
mi ha ospitato per la notte e, naturalmente, Giampiero Ciccopiede, titolare del
locale insieme ad altra gente. Ho potuto gustare uno spuntino - aperitivo, a
base di sardella, peperoni, patate e tante altre cose, che mi hanno ripagato
dalla fatica e del caldo, rimettendomi in pace con me stesso. La sera cena con
il sindaco, degli impiegati comunali e Sasi, proprietario del Kasale, in
seguito, sono andato in visita a Crucoli ammirandone il castello, la piazza,
appena ristrutturata e tutte le viuzze con loro fascino antico.
Giorno 18/07/15, dopo
una sana dormita, alle 05.00 sono accompagnato, gentilmente da Sasi al
Miramare, da dove, dopo aver fotografato un'alba atemporale, sono partito per
raggiungere l'antica e famosa città di Pitagora, Crotone. Ho potuto ammirare
punta Alice col suo faro e storia millenaria per rimanere allibito delle
bellezze di capo Neto, oasi naturalistica e selvaggia alle foci dell'omonimo
fiume. Una lingua di sabbia vergine, popolata da moltissimi gabbiani, con
vegetazione mediterranea degna di un poeta. Le spiagge incontrate per lo più
erano sabbiose, l'acqua cristallina e per un po' di miglia una brezza tesa, mi
ha fatto compagnia, rinfrescandomi. Il pomeriggio, sono arrivato nell'antica
Kroton, ospite della Lega Navale, che mi ha riservato una calorosa accoglienza
con Stefano, loro tecnico e istruttore federale di Kayak e canoa, con
l'istruttore federale di windsurf e dei consiglieri della Lega stessa.
Il 19/07/15, dopo avere
immortalato nella sua maestosa ascesa il sole, sono salpato per raggiungere le
spiagge di Le Castella - Praialonga. Passando da Capo Colonna ho ammirato il
faro, la colonna del tempio greco e la bellissima scogliera. Mi sono diretto su
Isola di Capo Rizzuto e il nome stesso, può far pensare e immaginare la beltà
dei paesaggi, scogliere, anfratti visti, guarniti da un'acqua azzurra e
limpida: grazie Natura! Poi un po' di vento e d'onda mi hanno cullato fino a Le
Castella. Alla vista del castello i miei pensieri sono tornati a centinaia
d'anni prima e ho immaginato come poteva essere un tempo e che soggezione
doveva incutere quella fortificazione. Fatte le foto e continuando sempre a
riprendere tutto quel ben di Dio, ho virato verso Praialonga, rinomata località
turistica, con le sue scogliere, spiagge e pineta incantata, dopo una giornata
sotto il sole, mi ha accolto stringendomi nella sua ombra. Lì, sono stato
ospite di mio zio, che si è occupato di tutto, dalla messa in sicurezza del
kayak a un’ottima cena e una buona notte trascorsa in casa sua... grazie zio e
grazie perché non ho dovuto pensare a niente!
La mattina del
20/07/15, alle 07.00 sulla spiaggia di Praialonga mi ha raggiunto Marco,
accompagnato dal padre. Mio zio riprendeva tutto, ha intervistato Marco,
giovanissimo kayaker bravo e scrupoloso, aveva con sé delle bevande preparate
dal padre, messe in ghiacciaia dalla madre. Alla mia domanda di che cosa
fossero fatte quelle miscele, ha risposto, teneramente: non so, ma sono buone! Ridendo
lo zio ci ha salutato, insieme al papà di Marco, mentre partivamo alla volta di
Catanzaro Marina. Le prime miglia fatte con mare calmo e assenza di vento, poi
col mare che montava e il vento che iniziava a soffiare per finire nelle ultime
nove miglia con vento forte contro e ondina. E stata una tappa piacevole, mi
sono molto distratto e ho goduto della piacevole compagnia di Marco, talento
della Kalabrian H2O. Insieme abbiamo potuto ammirare distese di sabbia con una
vegetazione quasi intatta, pinete e scorci panoramici molto affascinanti e
intensi, che ci hanno fatto dire all'unisono: viviamo in una gran bella terra!
All'arrivo, presso lo stabilimento balneare Malibù, c'erano ad attenderci
amici, parenti, soci della Kalabrian H2O, i proprietari e tutti hanno pensato a
rifocillarci con bibite e quant'altro. Mentre gentilmente Cosimo, uno dei soci
fondatori della Kalabrian H2O, mi ha accompagnato da mia madre a prendere le
chiavi di casa, al Malibù. Erano venuti a conoscermi e a salutare i militari
della Capitaneria di Porto di Catanzaro. Prima di cena abbiamo fatto una
chiacchierata su come si stava svolgendo il tour, le mie impressioni e quelle
di Marco. Abbiamo mangiato tutti insieme, sempre nella veranda del lido e l'amico
Rosario, uno dei Magnifici Tre, mi ha accompagnato a casa.
La mattina del
21/07/15, dalla spiaggia del Malibù, dove c'erano ad aspettarmi Marco e
Gianluca, grande Amico, presidente della Kalabrian H2O e kayaker affermato,
siamo partiti per la settima tappa del tour che mi conduceva a Torre
Sant'Antonio a Santa Caterina sullo Ionio. All'inizio della traversata abbiamo avuto
vento di terra e mare piatto, la spiaggia sabbiosa con la sua vegetazione ci accompagnava
nella nostra pagaiata. Abbiamo fatto un bel bagno in una zona, che noi kayakers
locali chiamiamo "Caraibi", nome nato dalla limpidezza dell'acqua, la
spiaggia poco battuta e flora mediterranea accogliente. Dopo Copanello il vento
è cessato e la navigazione è proseguita tranquilla, lasciandoci rapire, ancora
una volta, da un superbo panorama fatto di scogli e scogliere, calette,
spiagge, con la grotta di San Gregorio a Caminia, una delle pochissime in
granito, che ci salutava con la sua baietta cristallina. Nella fantastica
spiaggia e dietro il suo famosissimo scoglio a Pietragrande, abbiamo fatto un altro
bagno e poi ci siamo salutati. Gianluca e Marco hanno fatto ritorno a Catanzaro
Marina, io ho proseguito per Torre San'Antonio. Attraversato Soverato,
cittadina sul mare, famosa per le sue bellezze e meta turistica rinomata, il
tempo si è mantenuto ottimo, poi vento e onda alle spalle mi hanno accompagnato
sino a Badolato, vedendo spiagge sabbiose, vegetazione lussureggiante e scorci
paradisiaci. Dal porto turistico di Badolato, il vento e l'onda l'ho avuti
contrari e ho faticato un pochetto per raggiungere la metà, il fantastico
centro residenziale Torre Sant'Antonio con la sua superba torre normanna. Ad
accogliermi sulla spiaggia, con champagne e arco decorativo d'arrivo c'erano
Marco Badolato, sua sorella Isabella, il loro socio e lo staff alberghiero e
tanti ospiti dell'elegante struttura e, i bambini, che reggevano l'arco
traguardo. L’ho varcato, emozionato e gratificato per l'avventura, che stavo
vivendo e la bella gente, che stavo incontrando. Ho goduto del fresco del
boschetto, deliziato con un bel tramonto e cenato con i proprietari nel
giardino da mille e una notte.
Il 22/07/15 dopo una
buona dormita, una farcita colazione, salutato Marco, lo staff e degli ospiti,
sono salito sul kayak con la prua rivolta a Roccella Ionica e Gioiosa Ionica. Tempo
ottimo, mare calmo e spiagge sabbiose con macchia mediterranea rigogliosa.
Chiedendo informazioni a un signore, ho scoperto che era un turista e stava
visitando tutte le torri normanne e sperava di incontrarne qualcuna
sconosciuta, ci son tanti modi di far vacanza. Ripeto ancora una volta,
abitiamo una regione che si presta a qualsiasi approccio turistico -
vacanziero. Mi sono soffermato a guardare con attenzione il faro di Capo Stilo,
ho ammirato nelle specie di tapee, caratteristici sulla spiaggia, offrono la
loro ombra ai bagnanti. Giunto a Roccella, dal mare, ho ammirato la sua parte
antica col castello e altri ruderi, ho proseguito per Gioiosa, dove c'era un
caro amico venuto a posta per ospitarmi e rifocillarmi, grazie Grande Amico! In
questo mio piccolo e modesto "viaggio" ho capito ancor di più com’è
importante avere degli amici sani e veri e come tutto questo, vada custodito
gelosamente e coltivato con affetto. Naturalmente ringrazio il signor Enzo
Starteri del lido Blue Dhalia per la sua cortese ospitalità e per come si è
prodigato affinché il kayak fosse al sicuro per la notte.
La mattina del 23/07/15,
intorno alle 08.00, accompagnato sempre dal mio amico son salpato alla volta di
Casignana - Bianco. Tappa anch'essa contraddistinta dalle ottime condizioni
meteo-marine e quindi da una navigazione tranquilla e beata. Ho incontrato
spiagge sabbiose, mare pulito e gente gentilissima, che mi ha dato tutte le
informazioni chieste e fatto gli auguri per l'impresa, a loro dire, che stavo
compiendo. Ho notato che tutti, quando dicevo loro, d'essere calabrese,
somaticamente sembro tutt'altro, s’inorgoglivano ed erano contenti, forse
perché sono il primo calabrese a girare in kayak l'intero periplo della sua
Calabria. Arrivato sulle spiagge di Casignana, all'Eurocamping, ad accogliermi
festosamente c'erano, la Capitaneria di Porto di Bianco, il vicesindaco Rocco
Tallarita, Pietro Amato con tutti gli amici della locale Protezione Civile, il
gestore della struttura con la direttrice e lo staff e degli ospiti in vacanza
sulle kilometriche spiagge del litorale ionico reggino. Dopo avermi fatto
rifocillare, mi hanno accompagnato a visitare la villa romana, la miglior
conservata nel sud Italia e tra le più conservate in assoluto, con i suoi
mosaici, condotte e quant'altro. La sera pizza con duja, ottima, e poi salutata
tutta questa gente fantastica a letto.
Il 24/07/15, sempre
all'alba e sempre dopo averla immortalata fotograficamente, partenza con
destinazione Palizzi, antica terra di confine tra le città magne greche di
Reggio Calabria e Locri. Tempo ottimo, mare calmissimo e navigazione
affascinante, attraverso paesaggi di spiagge incontaminate e sabbiose, che cedevano
il posto a delle scogliere che sembravano fatte da uno scultore: "Credo
Dio lo sia" con degli scogli sui quali sembra che qualcuno ci abbia
attaccato delle sfere di cemento e somiglianti a delle sculture moderne. Successivamente
la natura mi faceva trovare delle vasche naturali, dette le piscine e di nuovo,
paesaggi sabbiosi con dietro i calanchi, collinette bianche e vegetazione
selvaggia. Arrivato nella baia di Palizzi ad accogliermi avevo, il Primo
Cittadino, Sindaco Walter Scerbo, con degli assessori, il comandante della
Capitaneria di Porto di Melito Porto Salvo con dei commilitoni, giornalisti di
testate locali, quattro cari e preziosi amici venuti da Catanzaro Marina e
tanta gente del posto e turisti in vacanza. Quando sei ricevuto con tanto affetto
e orgoglio, la fatica scompare di colpo e cede il posto a una gioia interiore
infinita: grazie ancora a tutti! Una volta parcheggiato il kayak, che sta
svolgendo egregiamente il suo lavoro, mi hanno accompagnato in casa e la sera,
sempre ospiti del Sindaco, con i miei amici il signor Scerbo e la moglie, siamo
andati in un graziosissimo ristorantino a cena. Il titolare, un tipo
simpaticissimo e particolarissimo, ci è stato vicino raccontandoci qualche sua
"avventuretta" e facendomi i complimenti per quello che stavo
facendo, mi ha promesso, che forse un giorno potremmo fare qualcosina insieme,
speriamo avrei tanto da imparare! Poi gelato in un'ottima gelateria in centro e
sana dormita, per recuperare le forze. Mi hanno anche insegnato, che Palizzi e
non Melito Porto Salvo, come si credeva una volta, è il comune più a sud
dell'Italia continentale.
Il 25/07/15, all'alba,
foto ricordo e partenza per le bianche sabbie di Melito Porto Salvo. Giornata
all'inizio con mare piatto, assenza di vento e quindi in piena rilassatezza,
potevo ammirare il paesaggio fatto di spiagge sabbiose, mare limpido e una
vegetazione somigliante a quella dell'Africa del nord. Dietro consiglio di
pescatori locali, incrociati a bordo del loro peschereccio, addirittura mi
avevano offerto di trainarmi fino al porto di Melito, ho puntato la spiaggia
perché il maestrale stava forzando. Quindi, navigando controvento e onda
contro, ho raggiunto dopo un po' di pagaiate... le spiagge della cittadina
reggina ricca di tradizione e patria dei pregiatissimi bergamotti. Sbarcato
presso il lido la Rosa Dei Venti, dove gentilmente il personale di spiaggia mi
ha subito aiutato, sistemando il kayak, al riparo della corrente. Sono stato
accolto dal Sindaco, tre Assessori, il Comandante della Capitaneria di Porto
con altri due militari, i proprietari dello stabilimento balneare, i
proprietari dell'Hotel Serranò, storico albergo. I fratelli Serrano,
gentilmente, mi hanno offerto tutta la loro ospitalità e disponibilità, dai
giornalisti locali e altra gente in vacanza. Inoltre, mi è stata consegnata una
targa ricordo da parte dell'amministrazione. Giovanni Serrano e la sua famiglia
mi hanno accolto nel loro hotel in maniera principesca e mi hanno fatto sentire
tutto il calore di cui, noi gente del sud, siamo capaci di dare spontaneamente.
L'indomani Giovanni, uno dei fratelli, mi ha riaccompagnato alla Rosa dei
Venti, dove c'era il kayak ad attendermi, pronto ad andare in mare e affrontare
la prossima tappa.
Erano le 06.30 del
26/07/15, dopo aver svegliato uno degli assistenti, che si era offerto
cortesemente di darmi una mano ed è doveroso scrivere, anche, che costui il
giorno prima aveva salvato una donna, salutato da "amici" conosciuti
da poco, ma importanti, sono salpato alla volta di Reggio Calabria, città
metropolitana. All'inizio la navigazione è stata tranquilla, ho ammirato
Pentadattilo, che ricorda una mano con le sue cinque dita e sono rimasto
affascinato dalla scogliera di Capo d'Armi e del colore e cristallinità
dell'acqua, un paradiso prestatoci dalla natura. Le condizioni atmosferiche
sono cambiate e da San Lorenzo, dove il gestore di uno stabilimento balneare mi
ha offerto gentilmente la colazione, è montato il maestrale, detto vento del
canale, quindi ho pagaiato con vento e onda contro. Nel pomeriggio, con un po'
di fortuna, sono arrivato sul lungomare cittadino, dove sono venuti a prendermi
per scortarmi col loro gommone, gli atleti del CCKR del caro amico e allenatore
nazionale Cosimo Mascianà. I ragazzi dopo qualche metro che navigavamo
affiancati, hanno stappato una bottiglia di champagne... accoglienza riservata
alle personalità, sinceramente mi sono emozionato! Nella sede del circolo
sistemato il kayak, ho bevuto, mangiato un ottimo gelato, sempre ospite dei
giovani atleti. Cosimo mi ha poi lasciato in "uso" casa sua e la sera
a cena, col nuovo presidente del CONI regionale il signor Maurizio Condifodero,
che affettuosamente ha voluto conoscermi e congratularsi, grazie presidente per
questo e per il patrocinio datomi. Grazie Cosimo, mi hai lasciato senza parole!
La mattina del 27/07/15
alle 08.00, appuntamento al Circolo Nautico dove c'erano ad aspettarmi Giovanni
e Stefano, due atleti di taratura nazionale, che mi avrebbero accompagnato
nella tappa del giorno. Alla partenza e dopo le foto di rito, al nostro trio si
è aggiunto un altro signore e abbiamo fatto un bel tratto insieme. Le
condizioni marine erano buone, a Villa San Giovanni abbiamo dato precedenza a
due traghetti e abbiamo attraversato lo stretto ridendo e giocando un po' sulle
onde. I due amici, m’insegnavano i nomi delle località attraversate e dopo
circa due ore e mezza di pagaiate ci siamo fermati in una spiaggia. A Scilla il
maestrale era aumentato e abbiamo avuto qualche difficoltà a spiaggiare e, dopo
esserci riusciti, ci siamo premiati con un buon gelato. E' anche superfluo
scrivere delle bellezze ammirate, dei tratti di mare costeggiati e dei paesaggi
che si donavano ai nostri occhi, viviamo in una terra stupenda. Nelle vicinanze
di Bagnara, città forse d'origine fenicia, meta della nostra tappa, il mare era
aumentato, ma l’unione fa la forza e senza problemi eccoci nella baia. Dopo
qualche giretto perlustrativo, invece di sbarcare in maniera sicura nel
porticciolo, siamo arrivati sulla spiaggia superando, fortunatamente, delle onde
per niente piccoline! A Bagnara sono stato ospite, tramite il signor Imesi e
sempre con la preziosa collaborazione del signor Giuseppe Pelle di Locri, del
signor Bagnato, ex assessore e membro della Coperativa Maria SS Di Porto Salvo
Bagnara Calabra, che mi ha prenotato l'albergo. La sera cena a base di pesce
spada, tradizione di Bagnara, ospite del presidente della FICK Calabria e amico
Daniele D'Agata. Con noi, per dare un tocco di classe e femminilità, c'era la
compagna di Daniele e tutti e tre dopo cena, gelato di rito, saluti d'arrivederci
e letto come destinazione, io in albergo, loro due a Reggio. Grazie Daniele e
compagna per la vostra disponibilità e piacevolissima compagnia.
Il 28/07/15, intorno
alle 07.00 mi sono recato nello stabilimento balneare, dove gentilmente
custodivano il kayak, ma l'onda era alta e ho dovuto aspettare circa le 11.30
per partire con rotta San Ferdinando. Ho potuto ammirare le bellezze della
costa di Bagnara, fatte di grotte, anfratti, piccolissime spiaggette, ma non ho
potuto avvicinarmi più di tanto per le onde. Più andavo avanti, più le onde
aumentavano in altezza ed anche il maestrale si faceva sentire. Nella spiaggia della
Tonnara, a Palmi, mi sono fermato per una sosta gelato e caffè, poi sono
ripartito, nel tratto da Palmi a Gioia ha avuto forti onde laterali e vento. Prima
del porto industriale di Gioia Tauro, mi sono fermato nella spiaggia della
Marina di Gioia, ho telefonato alla Capitaneria di Porto, che già mi aveva
comunicato che per transitare nelle vicinanze del porto avevo bisogno della
loro scorta. Dopo poco è arrivato un loro gommone con un equipaggio
gentilissimo, che mi ha consigliato d'aspettare l'indomani mattina. Ho
accettato il consiglio, il mare non era per niente dei migliori. Ero
preoccupato e mi dava fastidio perdere del tempo e soprattutto dormire in
spiaggia, a San Ferdidando avevo una stanza areata e comoda che mi aspettava. Fortunatamente,
ho conosciuto dei ragazzi cortesissimi e giovanissimi in spiaggia: Andrea,
Antonio, Alfredo e Samuele, i quali impietositisi della mia situazione, hanno
rintracciato lo zio di uno di loro. Lo zio appena arrivato a casa, da Melito
Porto Salvo, è venuto alla Marina, col suo camion, ha caricato il kayak sul
cassone e mi ha accompagnato al di là del porto a San Ferdinando, esattamente
alle Dune Blu Resort, dove la direttrice, Isabella Tavella, mi offriva la sua
ospitalità e disponibilità. Un grazie grande e sincero va a Gaetano,
proprietario del camion per tutta la sua collaborazione, gentilezza e aiuto
datomi spontaneamente e col cuore, ai quattro ragazzi, ormai amici e alla
Capitaneria di Porto di Gioia Tauro, per la professionalità e
disponibilità. Arrivato alle Dune Blu
Resort, c'era la dottoressa Isabella Tavella, direttrice, il personale della
reception e un giornalista che mi ha subito intervistato. A cena, organizzata
sulla spiaggia, in un’atmosfera magica, ho avuto il mio "posto
d'onore" nel tavolo con Isabella e degli ospiti. Oltre ad apprezzare
l'ottimo e gustoso cibo, lo chef era una cuoca di Reggio Calabria, con
pluriennale esperienza internazionale, ho apprezzato la compagnia della
direttrice, donna affascinante e di classe. Sono stato invitato a presentarmi a
tutti gli ospiti del Resort, parlando dell'esperienza che stavo vivendo. A un
certo punto, un signore con la famiglia, mi ha riconosciuto, qualche giorno
prima, a Pellaro, gli avevo chiesto delle informazioni, il mondo è piccolo e
conviene sempre affermare la verità!
La mattina del 29/07/15
all'alba ero in spiaggia, ho scattato delle foto e salito sul kayak, dopo, che
con l'aiuto prezioso del giardiniere, l'avevamo portato sulla battigia, scansando
le onde di risacca, sono ripartito per Tropea, località turistica d'eccellenza.
Voltandomi verso la spiaggia ho ringraziato dentro di me, ancora Isabella e
l'avventura che stavo vivendo, grazie alla quale conoscevo luoghi e gente
eccezionale. All'inizio la navigazione è stata piacevole e ammiravo il
paesaggio che mi si presentava a ogni pagaiata. Dopo Ioppolo il mare ha
iniziato a montare e il maestrale a soffiare, scogliere meravigliose con
grotte, anfratti, linguette di roccia e sabbia condivano e scacciavano la
fatica, ma purtroppo non potevo avvicinarmi causa mare. A Capo Vaticano il mare
è diventato burrascosetto e tra onde laterali e frangenti sono spiaggiato a
Santa Domenica. Spiaggia bellissima. Il dilemma era o proseguivo, una volta
riposato e ripagaiavo tra i frangenti, o restavo in spiaggia e dormivo accanto
al kayak. Dei ragazzi gentilissimi mi avevano anche offerto un lettino per la
notte. Dopo due, tre ore mi sono rimesso nel pozzetto e con molta fortuna sono
arrivato dopo il porto di Tropea, la mia meta. Trovato una camera in un albergo
dietro il porto, un centro di sport acquatici e rimessaggio, ha ospitato
volentieri il mio prezioso kayak. Foto a un tramonto stupendo e dopo aver
comprato panini e acqua, mi sono recato in albergo.
La mattina del
30/07/15, all'alba mi sono rimesso in acqua con destinazione Pizzo, località
storica e famosa per il suo castello e i suoi tartufi. Il tempo era buono e il
mare stava calando rendendo facile la navigazione. Dopo aver ammirato le
scogliere di Parghelia, Zambrone ecc, son entrato nel piccolo molo di Briatico,
bagno e caffè nel piccolo bar alle spalle della spiaggetta e dopo aver scattato
una serie di foto alla vecchia torre d'avvistamento, sono ripartito. Arrivato a
Vibo, altra sosta accanto al porto e ricevuto l'ok, dagli amici, che mi aspettavano
a Pizzo, sono risalito sul kayak. Dopo una trentina di minuti eccomi nel
piccolo e antico molo, il castello mi sorvegliava dall'alto. Ad attendermi
c'era un militare della Capitaneria di Porto, Francesco Di Leo con suo figlio
della ACSI di Pizzo Calabro, Aldo Puia presidente del Circolo Nautico Lametino,
Gianluca Bellacoscia presidente della Kalabrian H2O con famiglia,
telefonicamente poiché fuori sede, l'assessore comunale al turismo e parecchi
bagnanti. E' stata una gioia vedere degli amici! Dopo aver gustato una
deliziosa granita, consumata in un bar graziosissimo del caratteristico
lungomare di Pizzo e parcheggiato il kayak in un rimessaggio alle spalle del
molo principale, sono stato accompagnato in albergo, ospite sempre del sig. Di
Leo e della Protezione Civile di Pizzo, la quale si stava anche prodigando
nell'accogliere le centinaia di profughi che giungevano ininterrottamente. Poi,
mentre ero in camera una sorpresa, la graditissima visita di due amici Raffaele
e Fabio, due dei "Magnifici tre"! Abbiamo scherzato un po' e dopo
essersi sincerati delle mie condizioni fisiche, psichiche e mentali, sono
rientrati a Catanzaro ed io sono andato a cena al Blu Moon, grazioso
ristorante, pizzeria e stabilimento balneare sulle spiagge di Pizzo. Un
tramonto strepitoso mi accompagnava, rendendomi tutto stupendamente bello e
unico. Rientro in hotel nella confortevole camera e il comodo letto che mi
aspettava, che dormita!
La mattina del 31/07/15,
alle 06.45 sono ripartito per Falerna, cittadina nel Lametino e meta turistica,
dopo che un volontario della Protezione Civile è venuto a prendermi, aver
consumato la colazione e mi ha accompagnato a prendere il kayak. Il viaggio è
stato tranquillo, fatta eccezione di qualche tratto dove ho incontrato un po'
di vento contro, costeggiando ho ammirato distese di sabbia, pinete rigogliose
che offrono, con i loro alberi verdi la loro ombra ai tanti bagnanti, decine di
gabbiani e qualche razza. A Gizzeria Lido, ho fatto la seconda sosta con bagno
in acqua caldissima e pulita, gelato e acqua fresca. Poi, sempre costeggiando
baie sabbiose e pulite, sono passato sotto il faro di Capo Sughero e pian piano
eccomi a Falerna, bagno di rito e poi eccomi sulla spiaggia dell'Hotel Torino. Ad
accogliermi c'erano i signori Bonacci, proprietari della struttura, Aldo Puia
presidente del Circolo Nautico Lametino, parecchi membri dell'Unione Nazionale
Veterani dello Sport, degli ospiti della struttura mi hanno accolto con foto, abbracci
e strette di mano sincere, complimenti e tantissime belle parole, a tutti voi
vanno ancora una volta, i miei ringraziamenti.
Dopo essermi rifocillato, sono risalito sul kayak e ho proseguito alla
volta del porto di Campora, a circa 7 km, per ormeggiare lì il kayak, così
d'averlo pronto per il mattino seguente e fare, così, quei km in meno il giorno
dopo. Ancora grazie ad Aldo per la sua preziosa presenza e collaborazione, è
venuto a prendermi in macchina al porto! A cena sono stato l'ospite d'onore, ho
deliziato il palato con i sapori delle pietanze consumate e a stomaco pieno,
dopo essere stato introdotto dal presidente dell'Unione Nazionale dei Veterani
dello Sport, Signora Caterina Bertolusso, mi sono presentato ufficialmente a
tutta quella gente speciale. In settembre mi aspettano per la cerimonia
d'ingresso, facendomi loro socio, e premiazione per il modesto progetto portato
a termine.
Il mattino del 01/08/15,
alle ore 08.00 colazione e poi sempre, accompagnato dal mitico Aldo, ritorno al
porto di Campora, scortato da un gommone della Protezione Civile d'Amantea con
a bordo un giornalista e il signor Dipuglia, partenza per Paola, città natale
del patrono della Calabria San Francesco di Paola, appunto. Durante la
navigazione i due amici sul gommone mi hanno fatto da Ciceroni, indicandomi
posti, scogliere, e raccontato un po' di storia, spiegandomi del perché si
diceva i disastri o i mali arrivano dal mare, delle invasioni turche. Addirittura
una volta arrivarono circa cinquanta navi pirati e sequestrarono 4000 persone,
e tante altre cosette, grazie Amici! Abbiamo incrociato un altro kayaker che
partito da Agropoli cercava un campeggio, il mare è sempre prodigo di sorprese!
Arrivati ad Amantea e dopo aver consumato, loro ospite, un altro cornetto e
caffè in un grazioso stabilimento balneare, ci siamo salutati, loro hanno fatto
ritorno in porto. Io ho proseguito seguendo la costa, specchiandomi in un'acqua
tersa, ammirando montagne sullo sfondo di una costa con tanta spiaggia. Il pomeriggio
sono arrivato a Paola, in uno stabilimento balneare, il proprietario
cortesemente ha dato asilo, per la notte, al mio kayak e poi mi sono recato in
un albergo, prenotato la mattina. A cena mi son deliziato con una pizza margherita
con i bordi anche ripieni, uno spettacolo. Sempre dietro suggerimento, ho
gustato un buonissimo gelato al cioccolato. Dopo aver immortalato il tramonto,
rientro in albergo, letto e sveglia alle 06.00.
La mattina del 02/08/15,
partenza per Diamante, detta la perla del Tirreno! Navigazione tranquilla, mare calmo e assenza
di vento, spiagge lunghe e sabbiose, sullo sfondo montagne appenniniche, mi
hanno accompagnato per un po' di chilometri, poi gli scogli e il paesaggio è
cambiato. Ho incontrato grotte, insenature, scogliere a picco sul mare, acqua
che cambiava colore, dall'azzurro sfumava fino al verde smeraldo, Capo Bonifati
è uno spettacolo, tutto il tratto di costa è da mozza il fiato. Fermandomi a
Belvedere Marittimo, altro gran bel posto ricco di storia e di paesaggi suggestivi,
ho iniziato a chiacchierare con dei signori e parlando del mio giro per la
Calabria, mi avevano invitato a pranzare con loro, piccole cose, che rendono
grande la qualità della vita! Ripartito da Belvedere, sono passato per degli
scogli molto caratteristici e dopo poco, ormai nelle vicinanze di Diamante,
s'alzato un vento molto forte contro con onda. Ha iniziato a piovigginare, ma
la meta era lì e quindi mettendocela tutta e stando vicino la riva sono,
fortunatamente, arrivato al lido lo Squalo. Ad attendermi c'erano il
proprietario dello stabilimento con i dipendenti, Vincenzo un membro dell'Associazione
Nazionale del Peperoncino, della quale ero ospite, l'immancabile amico, Aldo
Puja e qualche bagnante. Messo in sicurezza il kayak, sempre sulla spiaggia
dello Squalo e bevuto una cedrata, abbiamo raggiunto il dottor Astorino che ci
ha accompagnato nell'appartamento dove io e il mitico Aldo, restavamo a dormire
per la notte. Poi cena luculliana in una griglieria con prodotti tipici, gelato
e nanna... l'indomani mi attendeva l'ultima tappa.
La mattina del 03/08/15
dopo la sveglia Aldo mi ha accompagnato presso lo Squalo ed ha proseguito in
macchina per Tortora, io preso il kayak, che per quest’ultima fatica avevo
svuotato lasciando solo gli ausili di sicurezza, l'acqua e le barrette
proteiche, fornitemi dai soci e amici della Kalabrian H2O. Sono partito per
Tortora Lido, meta finale del mio Periplo della Calabria in kayak. La prima
cosa ammirata è stata l'isola di Cirella parco naturale, il mare calmo,
l'assenza di vento, la bellezza dei posti, hanno rapito la mente, i sensi e
l'anima! La scogliera di Scalea con la sua maestosità e superbia, a San Nicola
Arcella, non sapevo dove fotografare, guardare, riprendere. Alla mia sinistra
l'isola di Dino controllava il mio passaggio e mi teneva a distanza. Fermatomi,
ho fatto conoscenza con dei signori, che con la barca accompagnavano i turisti
per quei luoghi incantati e subito, mi hanno invitato a salire a bordo e bere
un caffè, un po' di semplicità e spontaneità quanto ci arricchisce? Poi le
ultime miglia che mi separavano da Tortora, cittadina che solo da un trentennio
fa parte della regione Calabria; all'improvviso un kayak con su Fabio, giovane e
affermato dentista mi viene incontro, accompagnandomi fin sulla spiaggia a
Tortora dove, ad aspettarci, c'erano il signor sindaco, dottor Pasquale
Lamboglia, con degli assessori, il proprietario della struttura dove siamo
sbarcati, Aldo Puja presidente del Circolo Nautico Lametino, Domenico fratello
di Fabio e tanta altra bella gente. Con applausi, complimenti abbracci mi hanno
circondato con calore e fatto emozionare, ancora una volta. Dopo le foto
ricordo, una gran bella intervista condotta da Valentina e un suo collega, noti
e impegnati giornalisti del posto, abbiamo caricato sulla macchina di Aldo, il
kayak battezzato Vikingo 1, che con qualche graffio e un po' di salsedine
accumulata in venti giorni nei quali è stato compagno, amico e mezzo di
trasporto, navigando e tenendo il mare perfettamente. Purtroppo abbiamo dovuto
declinare il cortese invito dell'amministrazione comunale per un pranzo in
ristorante. Siamo andati a casa di Fabio e Domenico, amici di famiglia
dell'instancabile Aldo, e con i genitori, due persone eccezionali e la nonna
quasi centenaria, abbiamo consumato un pasto d'altri tempi con tutti prodotti
biologici e nostrani... che sapori e che cuoca! Dopo aver bevuto il caffè,
abbiamo lasciato quella casa così piena d'affetto. Siamo partiti, Aldo, io e il
fidato Vichingo, per rientrare a casa!